| "Sono inutile"solo questo pensava versando lacrime dal sapore salato.
"Totalmente inutile" sussurrava,cercando di accettare la triste realtà e di smettere di piangere.
In fin dei conti,se sei rassegnato, è molto facile accettare un fatto, qualcunque esso sia. In quel caso si trattava della consapevolezza della propria inutilità; pensiero nato da un litigio e da una frase pronunciata da chi, più di ogni altro, dovrebbe amarti: " Mi deludi in continuazione".
Un piccolo sorriso sulle sue labbra mentre assaggiava le proprie lacrime, salate, certo come tutte le lacrime, ma sommate alla sensazione di vuoto presente nel suo cuore, arrivò a definirle AMARE.
Basta davvero poco per ferire una persona, pensò asciugandosi la guancia destra, però capire che si è totalmente inutilipuò essere considerato quasi liberatorio. Si morse il labbro inferiore e, la pioggia, riminciò a cadere dai suoi occhi.
già perchè, continuò alzando lo sguardo, appannato da un fitto velo d'cqua, al soffitto bianco, se una persona inutile compie un qualsivoglia gesto, quell'azione sarò considerata inutile, di conseguenza se quello che faccio è sbagliato, essendo io inutile, non graverà sugli altri.
Quasi sollevata da quella conferma uccise le lacrime che ancora si rincorrevano sulle sue guancie. Si mise in ginocchio, la testa fra le mani, la mente libera, poi una domanda terribile nata dal nulla: "ma io...voglio davvero essere inutile?"
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